Ronciglione, andata e ritorno
di Michele Fiorini, Federico Dezi e Marco Petruccelli
(tempo di lettura dell’articolo: 2 minuti e 30″)
(durata del video: 31′ 14″)
Tuscia viterbese. Destinazione Ronciglione. Un luogo tutto da scoprire, sia per le bellezze naturalistiche, che per le prelibatezze gastronomiche. Un territorio, tutto sommato, molto vicino a Siena, eppure così diverso e caratteristico. Ronciglione è il teatro di un Palio cittadino che, negli anni, ha subìto grandi trasformazioni, non ultima la storica modifica del suo regolamento, attuata nel 2016 dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e dall’UNIRE, che ha decretato in tutta Italia l’utilizzo del cavallo mezzosangue, al posto del purosangue.
In questo percorso evolutivo, anche ai fini della tutela degli animali, in cui Siena è sicuramente stata la realtà capofila di una rivoluzione davvero importante, al livello di protocollo paliesco, siamo andati a conoscere più da vicino il Palio di Ronciglione, che ha delle curve a 90° in salita molto spettacolari. In effetti tutti riconoscono a Siena un ruolo di avanguardia e di questo non possiamo che esserne orgogliosi. Non sono da meno, quanto a orgoglio, i nostri amici di Ronciglione, dove Michele Fiorini, in una stupenda domenica di maggio, è andato alla ricerca di tracce paliesche senesi, aiutato da Federico Dezi e Marco Petruccelli, ronciglionesi doc, che hanno raccontato molti aneddoti legati a Siena e al Palio.
Tutto nasce dalla nomina di un mossiere di Ronciglione nel 1974, Ilario Atanasi, che resterà in carica per 4 anni e per 8 Palii, dal Palio del 2 luglio 1974 al Palio del 16 agosto 1977, e da un cavallaio locale, Sor Mecuccio Cecchini, nella cui villa si tengono degli incontri con molti personaggi provenienti da Siena.
Nella residenza di Sor Mecuccio, nel 1978, compare Fabio Rugani, ma in seguito ci sarà un sodalizio speciale anche con Capitan Roberto Marini della Contrada della Selva.
In effetti a Ronciglione è tutto un “tourbillon” tra fantini, cavalli, dirigenti di Contrada. E Siena c’entra eccome. Ci sono due gemellaggi tra le Contrade di Siena e i Rioni di Ronciglione: la Nobil Contrada del Bruco è gemellata con il Rione del Monumento, mentre la Contrada della Selva è gemellata con il Rione del Campanone. E poi a Ronciglione sono legati a doppio filo Guido Tomassucci, detto Bonito da Silva o, come tutti lo chiamano, Bonito, ma anche Dario Colagè, detto Il Bufera, e Antonio Villella, detto Sgaibarre. Per non parlare di Meloncino, Canapetta e del Gentili, che qui in zona ebbe i natali (a Manziana). In effetti ci sono delle coincidenze che ci stupiscono. Gentili era Ciancone e poi c’è stato Cianchino. Ma che, per caso, le due cose hanno un legame?
Eccome! Si scopre così che qui Salvatore Ladu, detto Cianchino, è di casa ed ha amici di vecchia data che lo ricordano con grande affetto. Come, ad esempio, Generoso Remoli, che oggi gestisce un’avviata macelleria in paese, ma che a suo tempo correva a cavallo insieme al Cianca e ci racconta degli aneddoti mica da ridere.
Così Generoso Remoli ci racconta che Cianchino era un disastro a sella, ma che, una volta portato nella macchia di Manziana (dove si allenava Ciancone), gli fu detto di montare a pelo e si rivelò un talento naturale!
Ma qui a Ronciglione non è solo la residenza di Sor Mecuccio ad aver visto accordi e trame paliesche senesi, ma anche c’è anche il Ristorante Stella, famoso per la sua carbonara e perché Aceto ci veniva in Ferrari a mangiare e a far trame paliesche. Tutti i patti venivano suggellati dal liquore Cherry, un liquore davvero d’antan, che era di casa nelle cene intime dei senesi venuti “in trasferta” in Tuscia a parlar di fantini o a trattar di cavalli.
Insomma, godiamoci questo video, davvero interessante, con telefonata finale a Cianchino, che saluta i vecchi amici di una volta.
Buona visione!
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